da “testi 1, 2, 3” / helmut heissenbuttel. 1968

A proposito di una discussione con dottrinari. 1962

I

[mi chiese ieri e io risposi dissi so (più tardi ammisi in sede discorsiva che non so) dissi io sono per io non sono per a me in questa faccenda mi scoccia che]

II

Parlo. Ho un’opinione nessuna opinione più di un’opinione molta opinione. [Dico.] Cose di cui secondo la mia opinione capisco qualcosa. Cose di cui secondo la mia opinione non capisco niente. Cose di cui mi sono occupato e cose di cui non mi sono occupato. Di cui ho sentito qualcosa di cui non ho sentito niente di cui ho letto o visto qualcosa oppure non ho ecc.

III

Lei trova che il suo comportamento è giusto? Trova che ha ragione di comportarsi così? Non trova che dovrebbe comportarsi diversamente? Non trova che potrebbe comportarsi diversamente? Mi comporto o non mi comporto. Mi decido o non mi decido. Prendo posizione o non prendo posizione. [Lei era per Adenauer? Va al cinema? È un patito del jazz? Difenderebbe l’omosessualità? Crede che l’uomo della strada sappia che farsene dell’arte moderna? È sposato felicemente? Fuma con il filtro?]

IV

Partecipo. [La cosa spiacevole è che non si può evitare di essere implicati quando si partecipa.] Non so in che cosa mi lascio implicare. Oppure lo so e non vorrei oppure vorrei ma non so se ciò in cui mi lascio implicare non sarà qualcosa di diverso quando ci sarò dentro. Si può andare nei dettagli e motivare ogni cosa si può andare nei dettagli e dedurre ogni cosa si può andare nei dettagli e analizzare ogni cosa. Riguardo a in relazione con sulla base di ecc. Tutto ciò [naturalmente] si può anche non fare.

V

[Io per es. ho collaborato. Avevo i presupposti per collaborare. Ma non sapevo a che cosa. Volevo apprendere. Ciò che appresi fu che cosa vuol dire collaborare. Smisi quando seppi che cosa vuol dire collaborare. In un certo senso sono persino diventato inabile perché so cosa vuol dire. In un certo senso sono però anche diventato più abile perché so cosa vuol dire collaborare.]

[Testi 1,2,3 / Helmut Heissenbuttel ; traduzione dal tedesco di Emilio Picco. – Einaudi, copyr. 1968]