da “frammenti romani” / kathleen fraser. 1994

da FRAMMENTI ROMANI / Kathleen Fraser

UCCELLO

 

t d k e s spesso ci portano
emergono all’esterno del
finirci così
come le rondini accorrono

e sopraggiungono le Vespe

lunghe strisce in plastica di
blu e gialli
leganti
freni e

si liberano di noi
gli uccelli conoscono la nostra lunghezza anche
da dietro una finestra e guardano giù

in quell’
ordine da quaderno di schizzi marrone nero

ala    vento fatto come

 

LA SPARIZIONE

intavolatura, elementi mancanti, dettagli
trovati dalla pratica dell’architetto

_______________<>_________________

una parte sparita    spirito alla cornice della porta

colonna di tutte questa città svelate

(cliente più che soddisfacente e in ogni caso siamo
sommersi   inutili)

città inseguita      tutto questo ci apparteneva

camminavamo a braccetto per le strade

.

metodo: notare come nel ricordo il mondo fisico non è nostro

per riflesso: una fotografia
di per sé distorce l’ombra
e il valore reale

.

l’oggetto studiato a quel livello sintetico forma in spazi quali delle porte… ma il
rumore delle onde radio, bottiglie scosse…

tutti quei pappagalli verdi impazziti
(stridente stormo che passa in un lampo)

.

Segni profondi nella forma del quotidiano lavorìo esausto delle nostre città non
raggiunse mai      Silenzio dei rumorosi e forzati    Case dal selciato coperto di
rifiuti         Città sommersa sistemata di fretta con lieve rimpianto         Estatica
tolleranza per i lucenti, morti mancanti

 

2.

Soluzione d’angolo, etc.         relativamente piccola &         messa in evidenza
perché può essere riferimento misurato a quanto sia visibile / assiale
matita digitale       leggi tenute al punto di sparizione nel valore plastico       non
meramente schematico     Peculiare, per       possiamo ancora vedere     elementi
canonici della lingua classica     anche qui, al punto di     scomparsa e
(abbellimento) tecniche di facciata     archi di mattoni     pilastri aggettanti
attico leggermente colonnato con balaustra sporgente su cui si lavano in fila
camicie di cotone egiziano &
tovaglie di lino fatte a mano (antiche e morbide)     l’arena traversata eppure vasta

…pappagalli verdi in libertà tra gli edifici…

 

3.

Inizialmente rotolando in avanti
come coincidenza sculturale

continuò a stupirci ancora,
questa piacevole mente assente

Opposto aristocratico pregiudizio,
momento stendhaliano in città,

riuso unitario
di marmi abusivi

“La Roma del piano regolatore del 1931”
vicina all’orecchio


piano del nido: una città lunga come un lungo edificio


 

4.
modanatura^ finestra^ scala^

piccolo atrio abbandonato con cautela
soglia non ottenuta di un atterraggio mai raggiunto

vialetti sul retro di luoghi (abbiamo perso i loro nomi)
cosiddetta epoca barocca pappagalli scendono veloci
in luce incurvata    piegata, a grinze

nell’amato disadorno

 

giugno . 1994 . Roma

 

[Traduzione di Andrea Raos]