Sebbene molti abbiano qualche idea interiore abbastanza urgente, tuttavia i più delle persone si nutrono di abitudini che impediscono loro di mettersi in luce quali protagonisti nell’orbita delle vicende impegnative, creative. Di queste vicende sappiate, al momento giusto, ascoltare tutto quello che è inteso a suscitare, e non a spiegare o tanto meno a figurare.
Allora dimenticate:
il gusto, e i successivi bivacchi, delle apocalissi
il dogma neutro dei logos e delle sezioni auree
gli schemi delle scialbe attitudini euclidee o
gaussiane
e tutto lo scatolame delle irritazioni ibride, dei
parallelismi dialettizzati, dell’anima-corpo,
delle pastoie ereditarie
i nodi e i grumi e le sbarre dei silenzi onirici
e le chimiche astruse dei poissons solubles
e tutti i fantasmi della geografia poetica o pit-
torica
e i tuffi nelle circostanze desolate dei paradisi, dei limbi,
degli inferni
dimenticate i sofismi dell’eleganza sensitiva e le
superstizioni voluttuarie,
e allora voi vedrete spiralizzarsi la vita anche
da un seme posato su una lastra di granito scuro.
Usate i materiali che portino il sigillo delle origini create: sono strumenti per penetrarsi; per bruciare senza incenerirsi, senza intenerirsi; per illuminarsi senza consumare.
Nel luogo della coscienza. Per l’occhio interno non ce che una sola unità, una sola identità, una sola complementarità, ed è quella della coscienza coniugata agli abissi che la generano e la alimentano. Allora noi parliamo, per l’occhio interno, di coscienza militante, e nominiamo l’abisso
non alone metafisico
non atmosfera esposta allo sbaraglio della in-
differenza e della smentita
non aria da respirare ma organismo
ma semenza del chiaro
fonte della misura libera e illimite
matrice della coscienza generale e delle spinte originarie.
Stiamo tracciando i segni di un nuovo luogo della coscienza.
Gli altri ignorano che se per essi è naturale, in quanto viventi una vita usuale e irriflessa e priva di riverberi, di concepirsi cosí come si concepiscono, come in uno specchio avariato, non è però né fatale né necessario che essi siano così. Anzi, se tutti i processi della vita ordinaria non dipendono che da quella ignoranza, e se tutto, istituti sistemi norme argomenti sentimenti visuali non testimoniano che di passioni insoddisfatte e oscurità impenetrate e energie perdute, ecco allora qualcuno dovrà tentare la ricerca degli strumenti di liberazione e la misura dei luoghi della libertà, le dimensioni dell’abisso. Perché il chiaro è dentro. Non inanimato né inamovibile, non numerabile né confinato, più laconico delle equazioni di molti gradi, è ciò che insieme dobbiamo rintracciare oltre lo sguardo usuale. E non tanto i tuoi occhi fisici, e la loro presuntuosa timidezza, e non tanto la loro dimensione automatica e numerata, ti daranno il chiaro, quanto invece i tuoi grandi desideri di agire, e i tuoi moti intesi alla grande preda più solenne del calcolo e della direzione, alla intatta estensione del chiaro, dove vorrai emergere nel più puro dei casi umani; che per le anime deboli è oscurità o deliquio o assurdo. Invece è il reale.
L’immagine, il segno, il suono, il rapporto, e il fenomeno che li capta, non sono cose, non sono oggetti: ma sono azione. Un quadro è l’agire.
Quindi la comprensione o, come si dice, l’intelligenza, non è un divertimento sensibile o una divagazione, ma è una forma creata nel senso della intensità, della chiarezza, dell’unità. È agire.
Per pagare il prezzo di ogni azione, e per far scaturire nell’uomo lo spirito dell’uomo, bisogna essere persuasi che:
l’ordine dello spirito non è l’ordine meccanico,
né qualunque altra cosa analoga: ma è l’oltre,
e il chiaro;
l’unità-chiaro sottratta all’infinito l’aumenta al-
l’infinito, o l’unità addizionata all’infinito lo
diminuisce all’infinito.
[1949]
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Emilio Villa,
Testo su Sebastian Matta. Da: Attributi dell’arte odierna 1947/1967 (Feltrinelli, 1970)
– Nuova edizione ampliata, a cura di Aldo Tagliaferri, Le Lettere, collana fuoriformato, 2008 –
[ grazie ad Aldo Tagliaferri, alla casa editrice, e al direttore della collana, Andrea Cortellessa, per il consenso alla pubblicazione online del testo ]