N
Nora
“Dovunque tu sia lì sarà per me l’Irlanda”.
Mi ha detto: ammazzadonne, ecco quello che sei!
Parla della sua innocenza tanto spesso quanto io della mia colpa.
Porta busti flessibili.
P
Pappie
È un irlandese suicida.
Ha studiato medicina.
Non riesce a tenere accesa la pipa perché gli si è indebolito il muscolo buccinatorio.
La vigilia di Natale mi diede soldi per telegrafare a Nora, dicendo: “non ignarus malorum miseris soccorere [sic] disco”.
Una mattina si mise a suonare il violino a letto.
I suoi compagni di scuola erano: Tom O’Grady, Harry Peard, Mick Lacey, Maurice Moriartry, Jack Mountain, Joey Corbet, Bob Dyas, e Keevers dei Tantiles.
Definisce barile di budella un principe della chiesa.
I versi che cita più spesso sono:
Conservio è in vincoli! Nell’infima segreta
Giace, le membra strette da catene
Pesanti più di tre tonnellate.
Quando in vena satirica mi chiama figlietto e dice che devo pensare al mio Creatore e restituirgli l’anima.
A tavola offre il naso del papa.
Era fiero della sua abilità nel giocare a campana.
Chiama il canonico Keon faccia frigida e il cardinale Logue barile di budella. Se fossero laici ne condonerebbe il grasso rancido.
Quando si perde qualcosa chiede con aria complice:
Avete cercato nello scarico dei rifiuti?
Leggeva La gazzetta dell’alimentarista.
Chiede: Chi l’ha detto?
Leggeva La società moderna e La gazzetta dell’alimentarista.
Minacciò di farmi sentire l’odore dell’inferno.
Chiamò Eileen fottuta idiota recidiva.
Litigava coi miei amici.
Quand’è ubriaco compone strofette che contengono la parola peravventura.
Prezioso (Roberto)
L’ombrello che porta appeso all’ansa del gomito gli conforta le costole.
Poppie
Era solita suonare al piano una ciaccona e la gavotta di Stéphanie.
R
Roncati (Venanzio)
Venanzio Roncati estrasse l’orologio dal taschino dei pantaloni e lo consultò tenendolo distante da sé per tutta la lunghezza della catena.
Rogers (Marcellus)
Ride con denti allegri.
S
Skeffington (Francis Joseph Christopher)
Brandisce una spada di legno.
Sordina (Conte Francesco)
I suoi libri hanno le orecchie.
Shelley (Percy Bysshe)
Recitava i suoi versi estatici con accento inglese.