da DIARIO DELLA COSCIENZA / Max Frisch. 1974. III

Questionario

1.

Sapete, di regola, in che cosa sperate?

2.

Quante volte bisogna che una determinate speranza (p. es. politica) non si realizzi perché voi abbandoniate la speranza in questione, e vi riuscite senza fabbricarvi subito un’altra speranza?

3.

Invidiate talvolta gli animali che hanno l’aria di fare a meno della speranza, per es. i pesci di un acquario?

4.

Quando una speranza privata si è finalmente realizzata: per quanto tempo, di regola, trovate che sia stata una vera speranza, cioè che la sua realizzazione abbia significato tutto ciò che avevate creduto per decenni?

5.

Quale speranza avete abbandonato?

6.

Per quante ore al giorno o per quanti giorni all’anno vi basta la speranza ridotta: che torni la primavera, che il mal di testa passi, cha qualcosa non venga mai alla luce, che gli ospiti se ne vadano ecc.

7.

L’odio può generare una speranza?

8.

In che cosa sperate davanti alla situazione mondiale?

a) nella ragione?

b) in un miracolo?

c) che tutto continui così?

9.

Sapete pensare senza speranza?

10.

Sapete amare una persona che presto o tardi, siccome crede di conoscervi, ripone in voi poche speranze?

11.

Che cosa vi riempie di speranza?

a) la natura?

b) l’arte?

c) la scienza?

d) la storia dell’umanità?

12.

Vi bastano le speranza private?

13.

Posto che distinguiate tra le vostre speranze personali e le speranze che altri (genitori, insegnanti, colleghi, partner amorosi) ripongono in voi: vi opprime di più quando non si realizzano le prime o le seconde?

14.

Che cosa sperate dai viaggi?

15.

Quando sapete che qualcuno ha una malattia inguaribile: lo incoraggiate a speranze che voi stesso riconoscete ingannevoli?

16.

Che cosa vi aspettate nel caso opposto?

17.

Che cosa vi rafforza nella vostra speranza personale:

a) approvazione?

b) saper distinguere gli errori che avete commesso?

c) l’alcool?

d) gli onori?

e) fortuna al gioco?

f) un oroscopo?

g) che qualcuno si innamori di voi?

18.

Posto che viviate nella Grande Speranza (“che l’uomo sia per l’uomo un aiuto”) e abbiate degli amici che non possono aderire a questa speranza: ciò riduce la vostra grande speranza?

19.

Come vi comportate nel caso opposto: cioè se non condividete la grande speranza di un amico: ogni volta che lui prova la delusione, vi sentite più intelligente del deluso?

20.

Perché possiate pensare ad agire nel senso di una speranza, bisogna che questa speranza sia umanamente realizzabile?

21.

Nessuna rivoluzione ha mai perfettamente realizzato la speranza di coloro che l’hanno fatta; deducete da questo fatto che la grande speranza è ridicola, che la rivoluzione è superflua, che solo l’uomo privo di speranza si risparmia le delusioni ecc., e che cosa sperate di ricavare da questo risparmio?

22.

Sperate in un aldilà?

23.

A che cosa mirano le vostre azioni, decisioni, progetti, riflessioni quotidiane ecc., se non a una speranza precisa o vaga?

24.

Siete già stati per un giorno o per un ora senza nessuna speranza, compresa la speranza che un giorno tutto finirà almeno per voi?

25.

Quando vedete un morto: quali delle sue speranze vi appaiono senza importanza, quelle non realizzate o quelle realizzate?

(da: Max Frisch, Diario della coscienza, Feltrinelli, 1974, traduzione di Bruna Bianchi. Immagine: Annette Kelm, Eye, C-print, 2004, Corvi-Mora, London.)