da BREVE TRATTATO SULLA DECRESCITA SERENA / Serge Latouche. 2008

[…] Lo spazio disponibile sul pianeta terra è limitato. Ammonta a 51 miliardi di ettari. Lo spazio “bioproduttivo”, cioè utile per la nostra riproduzione, è soltanto una frazione del totale, ossia circa 12 miliardi di ettari. Divisa per la popolazione mondiale attuale, questa superficie dà approssimativamente 1,8 ettari a persona. Prendendo in considerazione i bisogni di materie prime e di energia e le superfici necessarie per assorbire i rifiuti della produzione e del consumo (ogni volta che bruciamo un litro di benzina abbiamo bisogno di 5 metri quadrati di foresta per assorbire l’anidride carbonica), e aggiungendo l’impatto dell’habitat e delle infrastrutture necessarie, i ricercatori dell’istituto californiano Redifining Progress e della World Wild Foundation (WWF) hanno calcolato che lo spazio bioproduttivo consumato pro capite dalla popolazione mondiale è in media di 2,2 ettari. Dunque gli uomini hanno abbandonato da tempo il sentiero di una civiltà sostenibile, che richiederebbe di limitarsi a 1,8 ettari a persona, ammesso che la popolazione attuale rimanga stabile. Un cittadino degli Stati Uniti consuma 9,6 ettari, un canadese 7,2, un europeo 4,5, un francese 5,26, un italiano 3,8. Anche se esistono differenze considerevoli di spazio bioproduttivo disponibile nei diversi paesi, siamo lontanissimi da un’uguaglianza planetaria. Ogni americano consuma circa 90 tonnellate di materiali naturali vari, un tedesco 80, un italiano 50 (cioè 137 chili al giono). In altre parole, l’umanità già consuma circa il 30 per cento in più della capacità di rigenerazione della biosfera. Se tutti vivessero come i francesi ci vorrebbero tre pianeti, e sei se tutti vivessero come i nostri amici americani.

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(Da: Serge Latouche, Breve trattato sulla decrescita serena, Bollati Boringhieri, 2008. Image: Vernon Fisher, Man cutting globe, lithograph, 1995, Charles Cowles Gallery, New York.)]