2.
Luce inter horam tertiam et quartam tenebrae ortae. In Aventino lapidum pluviae novendiali expiatae. In Hispania prospere militatum.
Calarono le tenebre in pieno giorno, fra terza e quarta ora. Le piogge di pietre cadute sull’Aventino furono espiate con un rito novendiale. In Spagna si ottennero successi militari.
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7.
Nimbis continuis in Capitolio signa aliquot deiecta. Fulmine Romae et circa plurima decussa. In lectisternio Iovis terrae motu deorum capita se converterunt; lanx cum integumentis quae Iovi erant apposita decidit. De mensa oleas mures praeroserunt.
Nubifragi continui abbatterono alcune statue sul Campidoglio, moltissimi edifici a Roma e nei dintorni furono colpiti da fulmini. Nell’allestimento di un lettisternio le statue divine girarono la testa in conseguenza del terremoto; il piatto dei cibi insieme al coperto apparecchiato dinanzi a Giove cadde dalla mensa e i topi rosicchiarono le olive.
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23.
Praeneste et in Cephallenia signa de caelo cecidisse visa. Mons Aetna ignibus abundavit. Prodigium maioribus hostiis quadraginta expiatum. Annus pacatus fuit Viriatho victo.
A Preneste e a Cefalonia sembrò fossero precipitate dal cielo insegne militari. Il monte Etna eruttò fuoco in grande quantità. Il prodigio fu espiato sacrificando quaranta vittime adulte. L’anno fu tranquillo perché Viriato era stato sconfitto.
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24.
Cum Lavinii auspicaretur, pulli e cavea in silvam Laurentinam evolarunt neque inventi sunt. Praeneste fax ardens in caelo visa, sereno intonuit. Terracinae M. Claudius praetor in nave fulmine conflagravit. Lacus Fucinus per milia passuum quinque quoquo versum inundavit. In Graecostasi et in comitio sanguine fluxit. Esquiliis equuleus cum quinque pedibus natus. Fulmine pleraque decussa. Hostilius Mancinus consul in portu Herculis cum conscenderet navem petens Numantiam, vox improviso audita “Mane, Mancine”. Cumque egressus postea navem Genuae conscendisset, anguis in nave inventus e manibus effugit. Ipse consul devictus, mox Numantinis deditus.
Mentre i consoli prendevano gli auspici a Lavinio, i polli uscirono dalla gabbia e volarono verso la selva Laurentina, né più furono ritrovati. A Preneste fu visto in cielo un oggetto che ardeva e tuonò a ciel sereno. A Terracina il pretore M. Claudio, che si trovava a bordo di una nave, perì bruciato da un fulmine. Il lago Fucino inondò il territorio circostante in tutte le direzioni per cinquemila passi. Scorse sangue nella Grecostasi e nel comizio. Sull’Esquilino nacque un puledro a cinque zampe. Molte cose furono colpite da fulmini. Il console Ostilio Mancino, mentre si imbarcava nel porto di Ercole diretto a Numanzia, udì all’improvviso una voce: “Resta, Mancino”. Sceso dalla nave si reimbarcò tuttavia a Genova e allora fu trovato un serpente a bordo, senza che lo si potesse catturare. Lo stesso console fu poi vinto e poco dopo si arrese ai Numantini.
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27.
In Amiterno sol noctu visus, eiusque lux aliquamdiu fuit visa. Bos locutus et nutritus publice. Sanguine pluit. Anagniae servo tunica arsit et intermortuo igne nullum flammae apparuit vestigium. In Capitolio nocte avis gemitus similies hominis dedit. In aede Iunonis Reginae scutum Ligusticum fulmine tactum. Fugitivorum bellum in Sicilia exortum, coniuratione servorum in Italia oppressa.
Ad Amiterno fu visto il sole di notte e la sua luce restò visibile per diverso tempo. Un bue si mise a parlare e fu mantenuto a pubbliche spese. Piovve sangue. Ad Anagni bruciò la tunica di un servo, ma una volta spente le fiamme non si trovò alcuna traccia dei danni del fuoco. In Campidoglio, di notte, un uccello emise lamenti quasi umani. Nel tempio di Giunone Regina uno scudo preso ai Liguri venne colpito da un fulmine. In Sicilia scoppiò una guerra contro gli schiavi fuggitivi e l’Italia patì le conseguenze della rivolta dei servi.
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34.
Androgynus in agro Romano annorum octo inventus et in mare deportatus. Virgines ter novenae in urbe cantarunt.
Nella campagna attorno a Roma fu trovato un ermafrodito di otto anni, che venne abbandonato in mare. A Roma tre gruppi di nove vergini innalzarono canti religiosi.
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[ Giulio Ossequente, Prodigiorum libri, tr. it. Prodigi, traduzione e cura di Massimo Cusso, Mondadori, Milano 2005 ]