da NOTE / Sergio Soda Star. 2009. I

 

L’EXTRACOMUNITARIO CHE SI INSERÌ ATTRAVERSO IL DISCORSO DELLA MALEDUCAZIONE

C’era una volta un extracomunitario. I suoi genitori si erano trasferiti in provincia di Varese per lavorare perché nel loro paese c’era un dittatore che perseguitava tutti i maschi nati in un certo anno e voleva riuscire a sodomizzare tutte le donne della tribù della moglie. A Varese riuscirono a trovare un ottimo posto in una azienda che produceva lavatrici scadenti (anche perché erano quasi tutte fatte da africani che non capivano che cos’erano), ma la loro spada di damocle era il figlio, che purtroppo a scuola era vittima del bullismo essendo chiamato da tutti bingo bongo vu cumprà ma anche molto spesso negro di merda o napoli. Questo ragazzo cresceva in maniera non serena cercando un modo per inserirsi anche perché gli scherzi aumentavano e crescevano sempre di più come violenza e un giorno mentre era sfottuto alla stazione di Varese vide un ragazzo di colore che stava con dei ragazzi di Varese senza problemi, cioè essendo rispettato e apprezzato da loro che riderono molto quando lui sputò addosso a un vecchio affacciato dal finestrino del treno. Allora capì che doveva cambiare atteggiamento e nel giro di poche settimane riuscì a farsi accettare masturbandosi in classe davanti a tutti facendo rutti e scorregge e scrivendo nei bagni il numero del preside con la scritta chiamami per scopare.

IL PRETE FAN DEI DURAN DURAN

C’era una volta nel 1981 un prete fan dei Duran Duran.
Questo prete anche se ormai faceva parte della chiesa già dal 1978, ultimamente si era fissato con i grandi Duran Duran e con canzoni come girls on film e the sound of thunder. Chiaramente questo gli creava dei problemi con i suoi colleghi che non capivano questa passione quando si andava a confessare o quando si vedevano nei raduni, e uno di loro già stava preparando le carte per la sacra ruota nel vaticano. Lui però comunque faceva questo ragionamento: «Sì, indubbiamente, io ho intrapreso la strada della religione già da qualche anno, cercando di sconfiggere il materialismo a favore di una maggiore spiritualità. Se ho aiutato qualcuno aiutando anche me stesso lo devo sicuramente all’aiuto di Dio e anche se posso dire alla mia buona volontà. Ma non vedo proprio che cosa interessa agli altri preti che qualche volta posso esaltarmi sentendo le canzoni dei Duran Duran, magari ballando in sagrestia vestito in modo più particolare dando spazio anche alla mia ambiguità che comunque non vivo».

IL NAZISTA MODERATO

C’era una volta una persona che conoscé hitler a scuola e diventarono subito amici non solo perché apprezzava le sue idee ma anche perché lo considerava una persona molto equilibrata e simpatica. Purtroppo per un certo periodo si persero di vista perché hitler andò in galera ma quando uscì e diventò famoso lui si ripresentò da lui chiedendogli di aiutarlo e hitler gli disse che per lui un posto c’era sempre. Le cose andavano a gonfie vele e la sua vita era fantastica essendo entrato in quell’ambiente, anche se cominciava ad avere alcuni dubbi sulle attività naziste e un giorno ne parlò a hitler che gli confessò che anche lui non era convinto di molte cose ma che però certe volte nella vita se si comincia una strada tanto vale andare avanti. La loro era un’amicizia bellissima e si parlava di tutto e si toccavano persino dei punti molto scottanti come la psicologia o le donne, ma anche però si preparavano tra mille dubbi lo sterminio degli ebrei e la seconda guerra mondiale e c’erano spesso delle discussioni molto accese in cui lui faceva notare a hitler che questo odio verso gli ebrei non era veramente motivato e che forse c’era bisogno di una politica più moderata. Questa favola ci fa capire che spesso un odio può avere delle motivazioni che non comprendiamo, e che nella storia spesso i moderati non vengono ascoltati.