da "le amanti" / elfriede jelinek. 1975

intermezzo:

il barlume di felicità, che per brigitte significa moglie e madre, ancor oggi è assente.
oggi avrà luogo una passeggiata nel parco a scopo dimostrativo (cappotti nuovi!). durante questa passeggiata avrà luogo un casuale incontro con susi, che ha un aspetto splendido: spinge il passeggino col bambino di sua sorella e porta al guinzaglio un enorme pastore tedesco di razza purissima con tanto di albero genealogico. è un’immagine della più raffinata strategia. qui la natura ha assunto la sua forma migliore, il nobile cane di razza e susi, che pure è tale, solo in un altro genere. nel chiarore che illumina la sua testa attraverso il fogliame, susi appare come l’incarnazione di tutte le madri passate, presenti e future. brigitte invece pensa che susi non sarebbe mai una buona madre, perché è un’egoista e non saprebbe mai subordinare i suoi interessi a quelli di un bambino.
l’equivoco di brigitte sta nel fatto che susi sarebbe ben capace di subordinare i suoi interessi a quelli di un bambino, ma solo se il bambino sgorgasse dal cazzo giusto. il cazzo di heinz sarebbe quello sbagliato. non è capace di strappare un sentimento neanche alla grossolana brigitte.
figuriamoci alla ruffiana susi!
susi non ha un cappotto nuovo come brigitte, ma il suo abbigliamento sportivo casual di stoffe costose dà un’impressione ben più perfetta del nuovo cappotto primaverile di brigitte. susi dà questa impressione. mamma e bambino a passeggio.
il bel cane completa il quadro, la sua forza appare stranamente addomesticata e tenera accanto al carrozzino e a susi.
lascia che sia io l’uomo selvaggio da domare e mettere in catene, susi, pena heinz avido e con un’ombra di disonestà nel pensiero.
si capisce al volo quanto susi ami il bambino.
un quadretto senza parole.
bella e pura, così dev’essere.
brigitte si sente subito volgare e superficiale nel suo nuovo cappottino di misto orlon e lana. eppure ti era tanto piaciuto nel negozio, volubile brigitte.
heinz dice subito a susi, stai bene col marmocchio vicino.
nonostante l’aura marcatamente materna di susi, heinz vorrebbe portare il suo cazzo in posizione di partenza, qui, sul posto.
heinz ha la sensazione un po’ precipitosa di un pilota di formula uno prima della partenza.
brigitte prova nuovamente odio. l’esame per la qualifica di mastro, il futuro negozio, i risparmi dei suoceri, tutto sembra allontanarsi, sembra che heinz, col suo atteggiamento da sciatore alla partenza, mai avuto con brigitte, sia di nuovo tutto concentrato su susi.
la finta maternità le si addice già tanto bene, figuriamoci come le starà bene quella vera.
susi proviene da un ambiente completamente diverso, heinz è fatto per sorvolare su questo ambiente raffinato. se c’è qualcuno capace di assolvere un compito così delicato questo è heinz.
anche susi oggi è molto meno combattiva del solito.
niente proteste contro lo scioglimento di gruppi folkloristici, niente circoli in cui esprimere la propria opinione, niente manifestazioni a cui poter partecipare.
susi spiega che questo piccolo neonato nel carrozzino non sa ancora nulla e che lei pensa di tenerlo lontano da tutte le cose brutte.
brigitte è immersa fino al collo nelle cose brutte.
la merda non è una cosa bella.
susi dà a brigitte alcuni consigli per la casa, ma anche consigli per l’educazione dei bambini utilizzando diversi termini stranieri di psicologia che brigitte non capisce. ciononostante brigitte pensa che sarà senz’altro una madre migliore di susi. susi lascia anche intendere che lei è ancora troppo giovane per avere bambini, ma lui, l’unico, quello e basta, le farà dimenticare queste scuse e, nonostante la sua giovane età, la eleggerà per il mestiere di madre.
allora susi risponderà con un sì.
susi dice alla lettera: forse un giorno qualcuno mi farà dimenticare queste cose.
brigitte capisce poco di quello che dice susi.
ma brigitte capisce che heinz si vede nella parte di quest’unico e susi nella parte del suo proprietario. mentre lei, brigitte, appartiene a lui.
per fortuna susi non accetta questa proposta perché non sa ancora che cosa significhi in certe circostanze un negozio in proprio.
susi non sa ancora che cos’è un vero uomo e come si presenta: come heinz.
con gesto galante heinz porta il cane di susi al guinzaglio: due forze appaiate, unite con eleganza.
così heinz crea tra sé e susi una complicità impenetrabile e indistruttibile per brigitte.
ricacciata ai margini dell’esistenza da queste nature luminose, brigitte vede davanti agli occhi dell’anima, insufficientemente educati, quest’immagine: sta pulendo la merda dalla tazza del cesso coi capelli di heinz, le piacerebbe immergervi fino in fondo quella testa.
e proprio stavolta invece i giorni sono particolarmente favorevoli e i vestiti così nuovi. o funziona oggi o mai più. oggi o mai più.
quando brigitte gli donerà un erede maschio in carne ed ossa, susi impallidirà al confronto con quel suo nipote. allora heinz imparerà a distinguere un figlio vero da un figlio finto: la carne della sua carne dal nipote si susi. detto fatto.
heinz, ti amo tanto, dice meccanicamente brigitte quando finalmente arrivano a casa. i suoi capelli splendono di un riflesso ramato al sole, è la tintura. nei testicoli di heinz c’è già da tempo un desiderio e oggi va soddisfatto. sbottonare ed entrare in brigitte è questione di pochi secondi.
e oggi possiamo annunciare che finalmente tra questi ha funzionato ciò che si mostrerà soltanto fra un paio di settimane.
e così alla fine brigitte riuscì ad avere un destino.
finalmente un po’ della luce di heinz riuscì ad illuminare anche brigitte.
oggi heinz ha fatto un figlio a brigitte. auguri.
e così brigitte non dovrà concludere la sua vita nel gelo e nella solitudine, come altrimenti avrebbe dovuto.
l’ascesa di brigitte è il successo di un faticoso e paziente lavoro. per una volta brigitte è riuscita a risolvere la lotta dei sessi a suo favore.
anche nel negozio brigitte sarà certamente una perfetta forza lavoro e presterà un attento servizio.
la felicità di brigitte non poggia sul caso, se l’è dovuta conquista a dura fatica.
brigitte ha creduto che ci fosse un’altra vita oltre quella alla catena di montaggio e ha avuto ragione: c’è un’altra vita che non è la vita alla catena di montaggio, c’è heinz. dove c’è volontà c’è anche una via da percorrere. gitti ha trovato questa via. per fortuna non è sterile ma fertile per natura, altrimenti all’ultimo momento sarebbe stato tutto sprecato.
bravo il corpo di brigitte. la vincitrice si chiama fecondità. in particolare utero e ovaie.
forse anche susi ha organi simili, ma prima deve dimostrarlo.
adesso brigitte è a a cavallo.
avanti, forza, al lavoro col parto e al lavoro col negozio di elettricità, brigitte!
avete anche voi un utero? speriamo! lo si vede con l’esempio di brigitte che non ha lasciato atrofizzare questo importante organo femminile alla catena di montaggio, potenziandolo grazie ad heinz e alla sua piena capacità di usarlo.
tutto è bene quel che finisce bene.

[Da: Elfriede Jelinek, Le amanti, 1975 (traduzione italiana di Valeria Bazzicalupo per Frassinelli, 1984). Immagine: Paul Graham, Troubled land, 1984-88.]

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