Figura 1. Accoglienza
Pranzo ore 13, minestra, grammi 100; carne lessa, grammi 150; oppure pietanza mista, grammi 190; pane, grammi 280; vino puro, decilitri 2.
Cena ore 20, zuppa, grammi 80; pietanza mista, grammi 100; pane, grammi 140; vino puro, decilitri 2.
Un vero esperimento, l’opportunità d’indagare le ragioni e i rapporti.
Un ordinato modo di vivere.
Figura 2. Camera d’osservazione
Illuminazione elettrica, rinnovo dei pavimenti con asfalto e piastrelle, bagni, tubi a getto, sistema di riscaldamento a calorifero.
Si procura di raccogliere delle notizie oltre a quelle della modula informativa.
Bisognerebbe disegnare le teste di oguno di loro. La palpazione si unisce alla visione.
Gli viene praticato il bagno di pulizia e se ne prende subito il peso.
Fissità, rigidità di volumi.
La realtà della sua malattia.
13 giugno, delirio sensoriale.
Scomposizioni, scissioni, specializzazioni, strumentazioni progressive.
Il letto è un momento importante e uno strumento stesso, riciclandone la materia per farne utili sedie per i malati.
Coll’isolamento, colla cura del letto, col silenzio, coi bagni tiepidi e prolungati; poi, semplici camiciuole di tela munite di anse su cui si passano le fasce che fissano senza stringere. Dei guanti per i laceratori, delle scarpe fisse con vite e qualche cintura.
Ancora un ordinato modo di vivere.
Figura 6. Carte de visite
Ritratti di donne ritratte dall’allora ex guardarobiere.
Gruppo d’idiote.
Processi di mobilità sociale in uno stato di tensione e disgregamento.
Un residuo di vanità davanti all’obiettivo.
Dalla posa naturale e spontanea emerge il valore grandissimo delle
immagini.
Sistematicamente fotografati, il loro ritratto viene a far parte di
raccolte e cataloghi ove la loro identità è unicamente affidata; sempre
con gli stessi soggetti esistono numerosi cartoni.
Figura 7. La famiglia dei serventi
Gli uomini hanno una divisa. Le donne una sopraveste.
La libertà è subordinata a una certa legge e disciplina.
I letti sono tutti di noce col saccone alto, la coperta a dadi bianchi e turchini.
Camere di forza, letti di forza, bagnarole di forza, pettorali, guanti, cinturoni, muscoliere, collari.
Un’ultima ripulita di questi arnesi nell’alto di una parete a forma di bassorilievo.
Parentesi d’ombra
Confitti in camicia, incamiciolati.
Una redenzione.
Nei giusti limiti il sistema della libertà e della fiducia.
Camere tutte lucide veramente aereate, in mezzo ai prati, ai campi.
Sono tutti liberi, sciolti.
da EX.IT – Materiali fuori contesto, a cura di Marco Giovenale, Mariangela Guatteri,
Giulio Marzaioli, Michele Zaffarano, La Colornese – Tielleci, 2013