L’abitudine alla meditazione
genera uno spirito tranquillo,
ma talvolta si è condotti allo
sconforto
dall’inanità della vita umana.
Solo osservando le vie
che ai nostri destini conducono
e le miti vite dei cani e degli
asini
nel sole di mezzogiorno
si comprende la nostra castità.
Si può avere l’esatta nozione
della bicicletta che cammina,
l’ombra dei raggi sulle strade
fanno pensare a lontane estati,
quando con la vestina trasparente
eravamo trasparenti sul fondo
del mare.
Ho passato una pessima estate –
illuso dall’estate –
in un bungalow troppo caro.
Ora,
vorrei veramente andarmene
verso Ferrara
ho passato una splendida notte
con la donna che non è più mia.
Ho passato la giornata nel parco.
(Oggi è domenica). Preferisci
la Suzuki la Honda
o la Kawasaki? (Le
ho chiesto stanotte, per
scherzo). Il sabato sera.
Non c’erano notti né luci,
era solo un lungo
pomeriggio.
Preferisco pensarti senza vederti,
se fossi cieco
sarei molto
felice. Alla TV
fanno Totò le Mokò.
D’inverno ci sono le gare
di sci alla televisione, esse portano
il sole e la luce nelle case
che non ce l’hanno
è primavera
garriscono le bandiere
è estate
non bisogna mettere l’antigelo
si parte senza tirare l’aria
quando il sonno si confonde con la terra
nei vecchi viaggi barbosi
cadono le nevi
si trasformano in nocciole
è estate
comincia il giro d’Italia
stare al mare
come bambini
il rumore dei treni
sbronzi di stanchezza
fanno pensare a lontane estati
quando con la vestina trasparente
eravamo trasparenti sul fondo del mare.
Ci sono piccoli parchi cittadini, spogli,
in cui si sente appena l’odore
dell’erba
la sera bere vino
la mattina succo d’arancia
Sandra dal lungo femore
noi siamo buoni
non possiamo diventare buoni
come gli orchi
l’alba irrompe dorata
e profumata,
come un piatto di crema
Una volta c’era un uomo a cui crescevano
ancora i piedi, ed erano diventati molto
lunghi. Le donne lo amavano, perché lo
trovavano interessante. Una donna che lo
amava gli disse: “Tu non ameresti una
donna coi piedi molto lunghi perché voi
uomini siete come i bambini, ed amate le
cose nuove e regolari”
protetto dalla notte
come un sottile cunicolo
pieno di voci
sono tornato a casa
e ho trovato la televisione
spenta
da Polvere (Empiria, 1999), ora in I costruttori di vulcani (Luca Sossella Editore)
http://mediaevo.com/i-costruttori-di-vulcani-%C2%B7-carlo-bordini/