due testi da “le bocche” / silvia tripodi. 2021


I fori che si allargano in ampiezza
i fori che lasciano passare la luce
riempiono le mani
le mani dei piccoli le mani piccole
le mani dei grandi le mani grandi
le dita sono impegnate nella presa
insistono sui nervi
più i fori sono larghi
più luce passa
più sono servibili alla perversione
del padrone
il padrone ha mani simili a queste
si accorge della luce
questa specie di mani forse ha le unghie
limate a filo con i polpastrelli
a filo del devo ma non posso
queste mani che passano sulle cose
mani anelastiche secondo un principio anelastico
rassicurante come il giro del cerchio
la circolarità del tallone
ogni pezzo fissato al limite dell’immobilismo
così appare più solido e potente
afferra i seni con le mani
e mostra come si ottiene un disegno
obiettivo dei fatti

*

Le mani del padrone hanno alcuni fori chiusi
per mezzo di suture
dalle quali a volte fuoriescono molte liquidità
molti pensieri destinati alle cassette di sicurezza
se sceglie la forma se sceglie di contenere un atto
strettamente collegato al taglio
all’uniformità del taglio al netto al millimetro
dai fori può passare la linea della vita
di una persona
di una persona cara
quanto basta affinché il bastone della vecchiaia
sia ben affilato
ben centrato sulla terra sulla pavimentazione
che ci sono anche dei buchi
fatti apposta per la deambulare con un bastone
con disinvoltura

Le bocche
(Zacinto edizioni, 2021, coll. Manufatti poetici)