https://www.mtmteatro.it/events/esiste-la-ricerca/
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La mostra Periodo ipotetico, di Michele Zaffarano (qui le opere in esposizione), si inaugura il 23 gennaio 2023 all’AOCF58 Galleria Bruno Lisi, a cura di Pasquale Polidori, nel contesto del progetto ‘Specific Reading Conditions’. Contemporaneamente è possibile visitare il Deposito lì a fianco con le opere di Ferruccio De Filippi dedicate alla lettura.
https://www.pasqualepolidori.net/category/deposito-solventi/
https://www.facebook.com/depositosolventi
https://ticedizioni.com/collections/vetrina/products/prosa-in-prosa
e, come bonus track (liberamente scaricabile & godibile), le 19 copertine possibili della precedente edizione:
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poeti asemici, visivi e sonori si incontrano per discutere di alcune teorie e pratiche della poesia contemporanea e dei loro effetti sulle popolazioni – parte I
Fabio Lapiana | Fondazione Atonal,
collage e bianchetto, 2019
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Oggi un nuovo ebook su gammm.org: si tratta di Breve storia del blu, di Nicola Ponzio. Il file pdf [108 Kb] è scaricabile dalla pagina gammm/ebooks.
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From today, a new ebook at gammm.org: it’s Breve storia del blu, by Nicola Ponzio. You can download the pdf file [108 Kb] @ gammm/ebooks.
Non ha senso negare l’identificazione lirica = poesia senza una reinvenzione dei generi letterari. E ciò è già stato storicamente dimostrato: il tempo e la realtà incaricatisi di rompere un diaframma, la poesia allarga i suoi contenuti, ma non può farlo se non dilatando in corrispondenza il vocabolario poetico. Ma arricchire il vocabolario non significa necessariamente arricchire il discorso, può anche voler dire che si arreca turbamento e confusione. Nessun vocabolo ha illimitate capacità di adattamento (e quante più ne ha tanto più è semanticamente avvilito); ogni vocabolo ha i suoi precisi problemi sintattici, si muove in un’area sintattica. E la dilatazione lessicale postulerà una sintassi del periodo, non soltanto della mera proposizione. Le diverse soluzioni sintattiche imprimono al discorso tensione durata ritmo diversi: questa designazione di tonalità, questa specificazione di struttura appartengono per definizione ai generi letterari. La reinvenzione dei generi è quindi la necessaria conseguenza della più ampia e variata modulazione sintattica del discorso poetico conseguente all’arricchimento del lessico.
[…]
[ in Elio Pagliarani, Tutte le poesie (1946-2005), Garzanti, Milano 2006, pp. 459-460 : 459]
che si trovano nel labirinto, ansimanti, che corrono in direzioni sempre sbagliate, che non sono arrivati a capire nemmeno i principi generali di una regola pur contraddetta, e dunque ridono oppure si disperano, colti da accessi di rabbia si avventano contro le siepi, cercano di svellere le radici, di sollevarle almeno in parte nel tentativo di aprirsi un varco nella trama fittissima dei rami sottili del bosso, nel tessuto delle piccole foglie dure e lucide, strappando pezzetti di rami neri e taglienti, vanamente districandoli, stretti come sono l’uno all’altro in numerosi tipi di intreccio, scuotendoli come per scalzare la loro intollerabile impenetrabilità, schiaffeggiando le pareti, i muri vegetali, come per infliggere il meritato castigo per una crescita troppo compatta a protezione del percorso, graffiandosi le dita, lacerando il palmo delle mani, trattenendo le punte dei rami brandelli di pelle degli avambracci, provocando autentiche e profonde ferite fin sulle braccia, fin sotto le ascelle, incise dalle punte dei rami già spezzati, a forma di corte lame affumicate, così da sanguinare abbondantemente dopo aver provato una sensazione di strappo, di lacerazione indolore, dopo averne sentito il suono, dopo un lieve urto, una puntura prolungata, seguiti da urla, provocando corse e movimenti in apparenza insensati, come contorcimenti e mezze giravolte, con le labbra attaccate alla ferita, nel tentativo di impedire l’infezione succhiando, lambendo, mentre le pareti vegetali si richiudono senza lasciare tracce visibili delle violenze
Nel labirinto disegnato dagli antichi tutti entrano per fingere di perdersi, all’ombra dei bossi cresciuti per secoli, nel buio degli angoli senza uscita, strisciando a ridosso dei muri vegetali, seguendo le false curve di un falso percorso, tutti sono perduti nel momento stesso di entrare affrontando il labirinto, costruito seguendo fedelmente un disegno millenario, muniti di strumenti in ogni caso inservibili, sia costringendo al rovesciamento istantaneo delle idee tradizionali d’orientamento sia, nel caso si fossero approntati strumenti capaci di funzionare in ogni frangente all’incontrario, costringendo alla resa questi ultimi strumenti particolarmente delicati, di cui si sono sempre viste le lancette impazzire, contorcersi, bucare il vetro, sbriciolarlo, assumendo, infine, il moto uniforme e incomprensibile delle lancette dell’orologio, solo un poco più accelerato. Continue reading “da "partita" / antonio porta. 1967”
Today, GAMMM celebrates its fifth birthday!!
Here‘s our whole activity so far.
[Image: T. Kelly Mason, I love the future, 2001, 1031PE Gallery, LA.]
Su GAMMM è uscito un nuovo one page e-book, con poesie inedite di John M. Bennett, ospitato in formato .pdf nella pagina opeb.
Enjoy the new John M. Bennett’s poems opeb @ GAMMM‘s opeb page.
[Image: Ceal Floyer, Helix, 2001.]
Su gammm è uscito un nuovo e-book.
Si tratta di Seduto, di Emilio Fantin:
si può scaricare in formato pdf nella pagina e-books
Metamorfosi d’amore
Though they sink through the sea they
shall rise again;
though lovers be lost love shall not.
(Dylan Thomas, “And death shall have no dominion”)
Giuseppe era il mio nome di
cristiano, ora non ho più nome: sono
api e lucertole, pietre e mimose, il
mare: lei non mi potrà riconoscere.
Lei non mi potrà più dire: amore.
Potremo volare insieme all’alveare
del sole, vicini e sconosciuti, rovinare
in frane scoscese sulle spiagge
rocciose, essere due conchiglie nel silenzio
del fondale.
Giuseppe Conte, da L’Oceano e il Ragazzo, BUR 1983, TEA 2002
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