choose / duchamp

Lunedì 5 ottobre 1965

Nel catalogo dell’esposizione New Sculpture by George Segal organizzata alla Sidney Janis Gallery [di New York] appare la dichiarazione: “Per Segal non si tratta dell’oggetto trovato, ma dell’oggetto scelto. Marcel Duchamp”

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[ in J.Gough-Cooper, J.Caumont, Effemeridi su e intorno a Marcel Duchamp e Rrose Sélavy 1887-1968, Bompiani, Milano 1993 ]

laborintus #5 / edoardo sanguineti

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Edoardo Sanguineti
LABORINTUS (#5) /
[ da: Laborintus / Edoardo Sanguineti. – Magenta, 1956; e: Feltrinelli, Manni ]

5.

il livello mentale virtuale si abbassa questi paesi sono prosciugati
da prolungate speculazioni promuovo l’agitata soluzione isagogica
della tua congestione nella Terra Pacis con una orazione
in specifico ordine (tabulae motuum) in ragionevole bellezza
quod istius operis volta al particolare non est simplex sensus
in una parola subiectum est homo organicamente totius operis
mediante l’invenzione di un corpo l’elasticità
non più unilateralmente teoretica di una fenomenologia spaziale
per rigida paralisi belle donne voi siete spazio la bellezza
per cui si discorre velocemente non deve avere un senso
ma molti sensi estesi
tagliata in sezioni che non muovono
dalla modalità doverosa (dunque moralità) eventuale
del nostro atteggiamento ma della sua apprensione discorsiva
alta (dunque erettiva) eruzione del tatto perché la vita è così insufficiente
ma perché oggettivamente qui potenzialmente collettivamente irresistibile
della sfaldabilità di un pietroso vigore della linea sia fondamentale
essa o complementare ma forte sia linea e linea
di avventura
io voglio conoscere (non importa se non puoi sognarmi)
ho formulato molte ipotesi per vivere parlo di conferire decoro
al mio processo penso a un decoro muscolare tattile abile di irritabilità
penso a troppe vibrazioni (penso) non mi ascoltano più
e parole
ancora tagliano le labbra (io sono qui con un virtuoso discorso)

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