da FRAZIONI / Adriano Padua. 2006

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Adriano Padua
FRAZIONI
[ 2006 ]

un’altra
differenza di una fase
quale l’utopia
ha partorito l’idea
dell’immaginazione al potere
grande ondata di scampoli
dell’enorme scriptorium
creato nei giochi fonetici poi applicati

comprendere qualunque cosa
muovere
le dita organizzate in punto interrogativo
rivolgere attenzione per diffondere qualunque
cosa
l’alfabeto la pratica
l’ingente quantità di molte operazioni
mantenenti un forte ruolo
di disarticolazione
poiché anche l’artista
non svolge nell’ambiente
l’atto ripetuto del plasmare ma dei suoni
della voce può notare se non altro
una scrittura ed anche
la sua decifrazione al mondo
dalle scorie di un nuovo bisogno
convivendo con accenti
tecniche artificiali prodotti
degli stacchi televisivi e dopo
con la fine soprattutto

musica di massimo dispiegamento
di sé
è il ritmo corale delle litanie e la soglia della lingua
senza l’ausilio
di poesie contenute in locuzioni popolari
recuperando alcuni noti fenomeni
le stonature verso
l’odierna estetica
presso la reazione della letteratura
un fascio d’ossa una buona volta
che al tuo lato c’è sempre
e ancora ci parla
dell’uomo ad alta dimensione

arriva magari
residuale di sé senza l’ausilio
di un brano del nostro lavoro
a oltraggiare la lingua
infatti attraverso lei tutti parlano
l’odierna multimedialità
la pratica di fastidio
dei ritmi corporali poiché prima che rispondono
al corpo in cui siamo ben distinti
sovviene la grafia
infantile tra le righe spostate
il prodotto
di una delle sue poesie

la rima è donna a smascherare la tradizione
tutto può vedere
se per ogni sillaba contestasse il concetto di fondo
non sarebbe pensabile senza la vista il diverso
spesso non convivono
frammenti di isotopie semantiche
sulla soglia di liberarsi dal
preesistente linguaggio e dal
la foglia del testo chirografico
che ci nuoto nel silenzio ed è immagine
in questo non solo letterale
del brano

si noti che unite tra l’esterno e altro
verranno fatte proprie le parole
l’espressione coniata da oggetti
anche dal punto di vista di idee
gli strumenti del senso
dalla stessa divina evocazione dei poeti
del sacrum del ragionare
lento mentre la
realtà opera come un colore
inattingibile specie di parole incrociate
con un certo portamento elegante
uno sdoppiamento del codice
sinestetico

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