PERSONAGGI PRECARI / Vanni Santoni. 2004-2006

Personaggi precari / Vanni Santoni

Magdalene
“Cinquemila anni di storia, un pianeta intero, e le cose più brutte di sempre sono accadute a una manciata di chilometri da qua, neanche settant’anni fa. Ora, dimmi perché mai non dovrei avere paura del futuro.”

Vanni
È a Stoccolma.

Teodoro
Teodoro è pavido e fragile, ma si è adattato bene alla vita del severo istituto di correzione C.Lombroso: sempre in disparte, non si fa notare, e nota tutto. Recentemente ha sentito strani rumori provenire dal sottosuolo del refettorio, ma ancora non ha trovato il coraggio di scendere a controllare.

Ilaria
Ilaria è innamoratissima del suo ragazzo! Ha riempito le pagine del suo diario di questo concetto! Ha aperto anche un blog per gridare al mondo tutto il suo amore! Si sono conosciuti due settimane fa! L’altro ieri si sono messi insieme! Si sono baciati! Si chiama Mauro! Ha scritto “Mauro” sullo zainetto!
Domani Ilaria scoprirà che il suo ragazzo ha una protesi di plastica ed alluminio al posto della parte inferiore della gamba destra, e rimarrà muta.
Si chiederà se tutto il suo amore stava proprio in quel pezzo di Mauro lì, e si sentirà infinitamente vuota e stronza.

Neil
Neil si fa le lampade, e si è pure fatto sfoltire barba e sopracciglia con l’ago elettrico. Se i suoi compari teknotravel lo sapessero, semplicemente non ci crederebbero. Come non ci credebbe nessun altro. Se incontri Neil a chiedere due spicci per le strade di Brighton, con cresta di dread, cagnazzo e tutto, diresti mai che ogni settimana spende in lampade UVA 10 sterline guadagnate smazzicchiando o chiedendo elemosine? Il salone di estetica dove va Neil è lì in centro, per questo quando entra è sempre così circospetto.

Tano
Un metro e settantasei, settantasette chili. Moro, occhi neri, severi. Un accenno di barba, poche sottili rughe intorno agli occhi. Quarantanove anni, sposato, senza figli. Un bypass. Tano è un tassista.

Federico
Federico stanotte si è alzato, ha finalmente preso lo spray fluorescente comprato varie settimane prima, è andato davanti a casa di Lidia e ha scritto sull’asfalto “chicca pedonami”. Senza la R. Che nervi.

Mirella
Mirella si sente vulnerabile, e si trincera dietro il trucco pesante, gli stivali Max&Co., il tailleur Prada da donna in carriera, i capelli fatti ogni settimana, lunghi sfilati colore “bruma nocciola #06”. Mirella è innamorata della ragazza della pasticceria all’angolo, una punkettina grassoccia e timida.

Hellen
Hellen fa gli adesivi. Li disegna a mano, poi li scannerizza, li vettorializza e li stampa su carta lucida. Ne porta sempre dietro almeno una decina e li attacca sui cartelli stradali, nei bagni dei locali, sui muri delle stazioni della metro. Certe volte quando è in casa e fuori si gela, esce con un coltellino, gratta il ghiaccio da un cartello e ci piazza un adesivo, per poi rientrare subito. In questo periodo Hellen fa adesivi di conigli.

Alberto
Il modo in cui Alberto usa l’espressione “morto di fame” indignerebbe anche un nazista, ma non è nulla al confronto del modo in cui, da giovane, usava “cane bastonato”.

Roberto
“Hai trent’anni, ciccio!”. Questa l’odiata frase che sveglia Roberto ogni mattina (a mezzodì), gridata dalla gola efficiente della sua dinamica madre. Roberto già odiava sentire quelle parole quando di anni ne aveva ventotto, figuriamoci ora che ne ha trentaquattro.

Carmine
Carmine gestisce una piccola libreria. Si definisce un anarchico liberale eclettico senza essere nessuna delle tre cose. Carmine è calvo con una folta barba rossiccia, fuma toscanelli e gitanes, e se gli chiedi di ordinarti un libro non lo farà mai. Certe mattine Carmine si mette una vecchia fascia tipo Bjorn Borg e va a correre in campagna.

Gianna
Gianna ha comprato una casa in multiproprietà alle Baleari. Non ci andrà che una volta, da sola.

Angel
Le otto della sera. Angel chiede a se stesso cos’ha fatto di utile oggi; “mi son fatto la barba”, si risponde, e ride.

Simona
I generi di nascita sono quattro: dall’uovo, dalla matrice, dal prodigio, dal caldo&umido. Eppure Simona pare sorta dal secco, dal guscio, dal sonno di mattina, dalla carta.

Michele
Michele è quel ragazzo altissimo che cammina scuro in volto lungo la Chiantigiana. Il suono di un sms nella tasca per un attimo pare quasi scaldarlo, almeno finchè non legge “TIM informa…”.

Domenico
“Però! Che gran scopata dev’essere quel Cristiano Ronaldo!”
[Silenzio. Poi Domenico si ricorda di star vedendo il mondiale con gli amici del paese]

Diana
Di tutte le ragazze alte, sui trenta, col caschetto anni ’20, immancabili alle inaugurazioni delle mostre, Diana è quella che scrocca più prosecco.

Marcello
-“Hai presente quel tipo magro sulla sessantina, che al bar Anselmi prima che lo chiudessero si sedeva sempre all’angolo della finestra a sinistra e fumava tre o quattro emme-esse prima di andarsene? Quello, quello è Marcello!”

Marinella
Archeologa ventinovenne, Marinella tradisce con frequenza il proprio uomo, tiene i capelli quasi a zero e si veste come un crucco in vacanza.

Sergio
Nell’ ultimo mese Sergio ha capito che:
1) se leggi poche poesie difficilmente ne scriverai di buone.
2) fare un figurone cucinando il pesce è più facile di quel che sembra.
3) i fiorentini, ivi compreso se stesso, son dei bei villani.
4) c’è anche chi i post-it li usa in modo utile.

Francesco
Francesco d’un tratto perde la concezione dell’opportuno. Chiede a un conoscente dove sia la sua “bruttissima madre”, insulta con cattiveria i difetti fisici di un altro, infine chiede a una signora per strada se voglia per caso “vedere il cazzo”.

Ottavia
La quantità di fondotinta sul volto di Ottavia, stasera, è tale da ricreare, nel baciarla sulle guance, l’impressione che darebbe un divano di velluto coperto dalla polvere di un lustro di soffitta.

Mara
Non potendo frequentare solo bella gente, Mara frequenta solo gente bella.

Wolf
Lo slogan sarà: ”Telecamere in questura, schermi nelle piazze.”