curriculum di studi scientifici / johann wolfgang von goethe. 1821

Poiché con il quarto volume si è chiusa una sezione…
Ne verranno fuori due volumi.
Una certa compiutezza sia pure con lavori di parecchie specie.
Continua giustificazione di tali lavori.
Gran fortuna di aver vissuto la seconda metà del secolo precedente.
Gran vantaggio di essere stato contemporaneo di grandi scoperte.
Si guarda ad esse come a fratelli, sorelle, parenti, anzi in quanto vi si contribuisce come a figlie e figli.
Poco prima della mia nascita l’elettricità suscitò rinnovato interesse.
Allargamento di questo capitolo.
Tentativo di opinioni teoriche.
Invenzione dei parafulmini.
Gioia degli uomini, un tempo impauriti, per questa invenzione.
Turbata dal terremoto di Lisbona.
Un amico di casa che si occupava di elettricità.
I miei esperimenti infantili.
Ben presto mi occupai della natura visibile.
Non avevo una vista particolarmente acuta.
Di qui la dote di vedere gli oggetti come attraenti.
Crescente oggettività.
Attenzione per il tramonto del sole.
Luminosità che si spegne colorandosi.
Ombre colorate.
Altri fenomeni naturali.
Arcobaleno.
Propriamente un cerchio oscuro con frange colorate.
A Lipsia fisica di Winkler.
A casa tentativi alchimistici.
Lunga pausa riempita dalle passioni giovanili.
Inizio vero e proprio.
A Weimar.
Per mezzo di Buchholz.
Carattere del medesimo.
Protettore nel vero senso della parola.
Benestante, attivo, ambizioso.
Cerca la sua gloria nel mostrare tutte le novità.
Ha abili aiutanti.
Göttling .
Suo viaggio in Inghilterra.
Diventa professore a Jena.
Io avevo seguito la chimica di Hagen.
Brief e i suoi tipi di aria 1780.
L’analogo di ciò mi era già noto in passato da Helmont.
Chimica francese.
Göttling le è favorevole.
I suoi scolari contrari.
Grande vantaggio della conoscenza graduale.
Le diverse lezioni di Erxleben a Wittenberg, un vantaggio decisivo.
Viene scoperto il galvanismo.
Vantaggio di non essere del mestiere.
Bisogna non fissarsi in niente di ciò che è antico, non respingere il nuovo e neppure invidiarlo.
Ogni volta mi sono sforzato di dominare il fenomeno più semplice e dagli altri ho atteso la molteplicità.
Scoperta degli aerostati.
Quanto anche io sono stato vicino a questa scoperta.
Un certo rincrescimento per non averla fatta io stesso.
Rapida consolazione.
Credenza nell’affinità dei fenomeni magnetici ed elettrici.
Fulmine che ha magnetizzato un pacchetto di aghi.
Tentativi di Achim von Arnim.
Scoperta definitiva dei nostri tempi.
Il mio rapporto verso il magnetismo animale.

[ … ]

[ Testo dell’11 aprile 1821, traduzione italiana di Mazzino Montinari. In: Goethe, Teoria della natura, Boringhieri, Torino 1958, pp.305-307 ]